giovedì 5 marzo 2015








Carpe diem.

Cit. di Sergio Melia

Carpe diem, letteralmente "cogli il giorno", troppo liberamente tradotta in "cogli l'attimo", anche se la traduzione più appropriata sarebbe "ruba un giorno (al tempo)", ovvero una sorta di invocazione a cercare di porsi al di fuori dall'interminabile e continuo ciclo "distruttore" del tempo è una locuzione tratta dalle Odi del poeta latino Orazio (Odi 1, 11, 8).
Carpe in latino è la seconda persona singolare dell'imperativo carpo ("io colgo"), da intendersi in senso esortativo, mentre diem è l'accusativo singolare del sostantivo dies, che significa "giorno".
Viene di norma citata in questa forma abbreviata, anche se sarebbe opportuno completarla con il seguito del verso oraziano: "quam minimum credula postero" ("confidando il meno possibile nel domani").



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