VI CONSIGLIO DI
LEGGERE:
La schiava bambina
di Diaryatou
Sposata dai
genitori a 14 anni a un uomo di trent’anni più vecchio, deportata in Europa
dall’Africa per essere picchiata e umiliata tra le mura domestiche, in un
incubo senza fine. Madre bambina di figli mai nati, per incuria, ignoranza,
crudeltà, e di una bambina nata morta che non ha neppure avuto il diritto di
accompagnare al cimitero. È la storia di Diaryatou, una testimonianza
sconvolgente che apre gli occhi sulla condizione di molte giovani donne,
vittime delle tradizioni e della legge degli uomini. Grazie a una forza d’animo
straordinaria e all’aiuto dei servizi sociali francesi, Diaryatou è riuscita a
risollevarsi da una condizione disperata e a far sentire la sua voce.
Raccontando la sua storia ha potuto finalmente ricordare chi è, chiudere gli
occhi e ritornare al suo villaggio in Guinea, rivivere quei giorni felici con
la nonna, che l'ha cresciuta come una vera madre, anche se non ha saputo evitare
che le venissero inflitte alcune usanze spietate. Raccontando la sua storia è
riuscita finalmente a curare il suo dolore, un dolore fatto di segregazione,
abusi, paura, solitudine, ma soprattutto di un’infanzia distrutta troppo presto
e che non potrà tornare mai più.
Foto di Diaryatou.
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