lunedì 23 febbraio 2015


La scuola Nino Navarra con il blog LiberaMente è al servizio degli alunni per dare voce ai loro pensieri, sentimenti, sogni e alle loro emozioni. Invito tutti gli alunni a scendere in campo con le loro riflessioni, con le loro parole, con racconti, poesie, frasi.... il blog è nato per voi; forza, ragazzi, aprite il vostro cuore raccontando voi stessi anche in forma anonima, se volete. Aspetto i vostri scritti, le vostre poesie, i vostri racconti, i vostri articoli per metterli sul VOSTRO blog.


SCRIVETE SCRIVETE SCRIVETE.......



 INCONTRO CON L'AUTORE..... ANTONIO CASCIO



Giovedì 26 febbraio lo scrittore Antonio Cascio, autore del romanzo La fossa degli angeli, presenterà il suo libro ai ragazzi della II B e della III B della scuola Nino Navarra. Sono molto contenta di questa iniziativa che permetterà agli alunni di conoscere l'autore di un libro avvincente e avventuroso e di fargli alcune domande sul suo lavoro.

 

 Il debutto narrativo di Antonio Manuel Marco Cascio è una storia in bilico tra romanzo di formazione e urban fantasy. Protagonista assoluto è un giovane diplomando amante della natura, delle Lettere, con molti e sinceri amici e una profonda fede religiosa. Nel corso di una gita al monte Bonifato entra rocambolescamente in possesso di una chiave-stella a sei punte posta su una croce di legno: sopra vi è inciso un messaggio in latino. È l'inizio di una grande avventura tra castelli, sotterranei, cimiteri e chiese di Alcamo. Manuel, in compagnia degli amici, di un misterioso frate appartenente all'ordine dei musici del cielo e di una bella ragazza irlandese di nome Selvaggia, insegue la verità che si cela dietro un terribile segreto custodito gelosamente dalla chiesa fin dal medioevo normanno. Sette chiavi corrispondenti alle sette porte, sette come i sette peccati capitali, sette come le stelle dell'Orsa Maggiore. Ogni chiave un enigma, risolverli tutti significa penetrare la vera natura di Lucifero e cogliere il suono del Tritonus Diabolicus. Ma il cammino per giungere alla rivelazione è lungo e passa per la Fossa degli Angeli. Il libro è edito dalla Giovane Holden Edizioni.

 

 

 




                                         SABATO CINEMA




Sabato 21 febbraio i ragazzi della scuola Nino Navarra hanno visto al cinema Esperia il film “Biagio” nel quale viene raccontata la storia di Biagio Conte, chiamato “il San Francesco siciliano”. Una storia straordinaria e una vita straordinaria, quella di Biagio; e per straordinaria si intende la parola alla lettera, ovvero “fuori dall’ordinario”.

Alla fine della proiezione è stato possibile fare un applauso al regista Pasquale Scimeca e all’attore protagonista,  Marcello Mazzarella.

Biagio Conte ha 27 anni quando nel 1990 lascia la sua benestante famiglia palermitana, il suo lavoro e la sua donna per andare a vivere come un eremita sulle Madonie. E dopo un lungo percorso di ricerca di se stesso e di Dio, passando per Assisi, tappa fondamentale del suo percorso, torna nella sua città, si ferma alla stazione, si accorge dei poveri e dei senzatetto, e in un vecchio disinfettatoio abbandonato dà vita alla Missione Speranza e Carità che oggi accoglie centinaia di famiglie cui offre un letto, da mangiare e da vestire, con il sostegno della generosità dei cittadini.



Costato 614mila euro, 160mila arrivati dalla Regione Sicilia, Biagio, il nuovo film di Pasquale Scimeca, dal 2 febbraio esce nelle sale dopo i numerosi Biagio Day in quelle siciliane. Racconta la vera storia di un San Francesco dei giorni nostri e del suo viaggio alla ricerca della fede visto da chi la fede non ce l’ha. Almeno “non ancora – ci dice il regista siciliano – perché la fede è fiducia e come tale te la devi conquistare. Il film è il tentativo di capire il percorso, reale e simbolico, che ha portato Biagio alla decisione di dedicare la sua esistenza ai poveri, agli ultimi, a chi non ha niente, agli esclusi dalla società del consumismo. Perché, come accadde a San Francesco, è in loro che ha trovato Dio”. Gli anni ottanta hanno imposto il consumismo sfrenato e il divertimento a tutti i costi, e in Sicilia c’è la guerra di mafia, ci sono i morti e ci sono i Corleonesi. “Il sangue scorreva sulle strade, la paura e la violenza erano impresse sulle facce, sulle cose, l’unico Dio era il denaro”, racconta Biagio in un lungo flashback al vecchio giornalista Giovanni (Renato Lenzi) dopo tanti anni dalla sua fuga, quando era scomparso senza salutare nessuno e la famiglia si era rivolta pure a Chi l’ha visto. Ma “dovevo abbandonare me stesso, vivere un altro me”, dice. Così se ne va da solo nei boschi a bere dai ruscelli e a cibarsi di foglie.

“Si deve morire, abbandonare un modello di vita per trovane un altro più umano – spiega Scimeca – e anche oggi dovremmo cercare un nuovo rapporto con la natura che ci faccia capire qual è la nostra vera dimensione umana, affrontando il problema della povertà che rischia di far implodere l’umanità”.



Biagio lascia il segno nel suo cammino, in ognuno che incontra: in Rosario (Vincenzo Albanese) che sta per impiccare il suo cane. Ma lui lo ferma e si prende l’animale, che battezza Libero. Da quel punto il pastore è gentile con lui, gli offre da mangiare fino ad arrivare a chiamarlo “fratello mio”. In Salvatore, suo figlio, che non va in paese a divertirsi con gli amici perché deve badare al gregge anche di notte. Biagio si offre al suo posto: lui gli regala il suo bastone e gli dice che è un amico. E ancora: nell’uomo cui chiede riparo e cibo che gli punta un fucile perché ha paura, che si scusa non appena lo fa entrare. In Michele, che di notte prova a spaccargli la testa con una pietra per derubarlo. Poi scoppia in lacrime e chiede perdono quando Biagio gli dice: “Io i miei soldi te li volevo dare”. E in Nicola, che prima gli tira i sassi, poi decide di non lasciarlo più.

“L’animo umano è complesso – dice Scimeca – in ognuno di noi c’è il bene e il male, come insegnano il Vangelo e i romanzi di Dostoevskij e di Céline, il problema è far emergere la parte migliore, che è proprio il contrario di ciò che avviene nella nostra società, lui ci riusciva con umiltà e amore”. Nel ruolo di Biagio ritroviamo Marcello Mazzarella che nel 2000 fu per Scimeca Placido Rizzotto e ritroviamo anche Corleone, regno di quel Luciano Liggio che nel 1948 fece ammazzare il sindacalista siciliano. Ma qui si vede da lontano, dall’alto dell’eremo francescano di San Bernardo e guadandola Fra Paolo dice “qui il male è radicato dentro”. 



“Questo film in realtà nasce un po’ a Corleone – racconta Scimeca – perché è lì che mentre giravamo Placido Rizzotto ho conosciuto il vero Fra Paolo, oggi missionario in Tanzania, grazie al quale ho cominciato a capire che nella vita oltre alla dimensione materiale c’è anche quella spirituale e che va cercata”.

Dunque è un po’ il regista che parla quando nel finale Giovanni confessa a Biagio che da ragazzo sognava di fare un film “che fosse bello e che aiutasse la gente a salvarsi”? “L’intento era quello – risponde – l’arte non può limitarsi alla ricerca del bello, ma deve avere dei contenuti utili per chi ne usufruisce”.

Queste sono foto del vero Biagio Conte assieme al regista Pasquale Scimeca.






PER SAPERNE DI PIU':

http://it.wikipedia.or/wiki/Biagio_Conte_%28missionario%29 

 

 DA youtube:

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mercoledì 18 febbraio 2015



              INTERVISTA DEI RAGAZZI AI DOCENTI





1 DA QUANTI ANNI INSEGNA E COME PERCEPISCE IL RUOLO DEL DOCENTE IN UNA SOCIETA’ IN CRISI  ?

ORLANDO GIUSEPPE  -  Insegno da più di 30 anni; quando ero ragazzino ho fatto un tema nel quale ho scritto che da grande avrei voluto fare l’insegnante e l’architetto, ed è esattamente ciò che faccio.
Il ruolo del docente in un società in crisi è particolarmente importante.

SALATO FRANCESCA  -  Insegno da 39 anni e percepisco come importante questo ruolo.



2 SE POTESSE TORNARE INDIETRO  FAREBBE UNA SCELTA DI LAVORO DIVERSA O TORNEREBBE A SCEGLIERE L’INSEGNAMENTO?

ORLANDO GIUSEPPE  -  Farei le stesse scelte di lavoro.

SALATO FRANCESCA  -  Tornerei a insegnare.



3 FUORI DALLA SCUOLA, SMESSI I PANNI DEL DOCENTE, COME OCCUPA IL TEMPO LIBERO?

ORLANDO GIUSEPPE  -  Dopo la scuola faccio l’architetto; come hobby mi piace la campagna e guadare gente che fa sport.

SALATO FRANCESCA  -  Dedico il mio tempo libero alla famiglia, alla lettura e faccio parte di un gruppo di preghiera in parrocchia.

4 QUALE FORMA D‘ARTE PREFERISCE?

ORLANDO GIUSEPPE  -  Mi piacciono tutte le forme d’arte, in particolare la pittura e la scultura.

SALATO FRANCESCA  -  Mi piace molto l’arte rinascimentale sia nella pittura che nella scultura.

5 QUAL E’ IL SUO PITTORE PREFERITO?

ORLANDO GIUSEPPE  -  Caravaggio.

SALATO FRANCESCA  -  Michelangelo.





6 QUAL E’ IL SUO SCULTORE PREFERITO?

ORLANDO GIUSEPPE  -  Giò Pomodoro.

SALATO FRANCESCA  -  Michelangelo.

7 QUAL E’ IL SUO SCRITTORE PREFERITO?

ORLANDO GIUSEPPE  -  Non ho uno scrittore preferito.

SALATO FRANCESCA  -  Alessandro Manzoni.



8 QUAL E’  IL SUO POETA PREFERITO?

ORLANDO GIUSEPPE  -  -  Mi piacciono Carducci e Leopardi.

SALATO FRANCESCA  -  Alessandro Manzoni.

9 CHE GENERE DI MUSICA PREFERISCE E QUALI SONO I CANTANTI CHE ASCOLTA PIU’ VOLENTIERI?

ORLANDO GIUSEPPE  -  Mi piacciono il blues, i cantautori italiani e la musica country.

SALATO FRANCESCA  - Mi piace la musica classica e la musica leggera.




10 TRA UNA SERATA AL CINEMA E UNA SERATA ALL’OPERA QUALE DELLE DUE SCEGLIEREBBE?

ORLANDO GIUSEPPE  -  Una serata al cinema.

SALATO FRANCESCA  -  Una serata al’opera, quando è possibile.

11 LE PIACE GUARDARE LA TELEVISIONE E COSA GENERALMENTE SEGUE IN TV?

ORLANDO GIUSEPPE  -  Non amo particolarmente la televisione; seguo soprattutto programmi scientifici e d’informazione.

SALATO FRANCESCA  -  Mi piace guardare soprattutto documentari, poi film e varietà.

12 QUANDO ARRIVA IN UNA CITTA’ CHE NON CONOSCE NON MANCA DI VISITARE COSA?

ORLANDO GIUSEPPE  -  Mi piace molto viaggiare e parto già preparato nel senso che so già cosa andare a vedere. Mi piace visitare i castelli e le chiese.

SALATO FRANCESCA  -  Prima visito le chiese e poi i musei.

13 IN QUALE POSTO VORREBBE ANDARE MA HA LA CERTEZZA DI NON REALIZZARE QUESTO SUO SOGNO?

ORLANDO GIUSEPPE  -  Gli Stati Uniti d’America.

SALATO  -  Mi piacerebbe visitare Parigi, Londra e l’America ma per motivi familiari non potrò mai farlo.




14 QUAL E’ LA FRASE CHE MEGLIO LA RAPPRESENTA?

ORLANDO GIUSEPPE  -  La frase che vorrei fosse incisa sulla mia tomba, come epitaffio, è questa: NON SI ANNOIO’ MAI.

SALATO FRANCESCA  -  Io sono come la proverbiale formica.

15  IN  QUALE ANIMALE SI IDENTIFICA?

ORLANDO GIUSEPPE  -  Nel toro.

SALATO FRANCESCA  - Nella formica previdente.

16 QUAL E’ IL SUO FIORE PREFERITO?

ORLANDO GIUSEPPE  - La fresia, la rosa e il gelsomino. In tutte le mie case ho avuto sempre piante di gelsomini.

SALATO FRANCESCA  -  Il tulipano




17 QUAL E' SECONDO LEI LA CAUSA PRIMARIA DELLA DISINFORMZIONE E COME SI PUO’  COMBATTERE?

ORLANDO GIUSEPPE  -  Le cause della disinformazione sono la poca attenzione e la superficialità, quindi bisogna educare all’attenzione e all’approfondimento.

SALATO FRANCESCA  -  Perché non si segue il telegiornale e non si legge.


18 SECONDO IL SUO PARERE A QUALI VALORI DEVONO ESSERE EDUCATI I RAGAZZI E PERCHE’ CI SONO TROPPI GIOVANI SENZA VALORI NE’ IDEALI?

ORLANDO GIUSEPPE  - I giovani vanno educati al rispetto di sé e degli altri e alla buona educazione; purtroppo si sta perdendo il senso e il compito della famiglia.

SALATO FRANCESCA  -  I ragazzi devono essere educati prima per se stessi  e poi per gli altri. 


20 SECONDO LA SUA OPINIONE COSA DEVE FARE L’INSEGNANTE PER ENTRARE IN SINERGIA CON GLI ALUNNI?

ORLANDO GIUSEPPE  -  Deve comportarsi in maniera corretta e pretendere il rispetto dei ruoli.

SALATO FRANCESCA  -  Deve conquistare gli alunni.

21 SE UN ALUNNO LE RIVELA UN PROBLEMA PERSONALE LEI COME REAGISCE E COME CERCA DI AIUTARLO?

ORLANDO GIUSEPPE  -  Cerco di tenere il problema più riservato possibile, ascolto con attenzione e do dei consigli.

SALATO FRANCESCA  -  Cerco di aiutarlo ma con molta cautela.


22 LEI COSA FA PER MIGLIORARE I SUOI RAPPORTI CON I RAGAZZI?

ORLANDO GIUSEPPE  -  Cerco tutti i giorni di adattare il mio comportamento alle varie situazioni che si creano nelle classi.

SALATO FRANCESCA  -  Cerco di essere disponibile e per quanto possibile comprensiva.

23 SE IL DOCENTE MANIFESTA SEVERITA’ SECONDO LEI E’ DOVUTO PIU’ A UNA MASCHERA CHE SERVE A TENERE A FRENO LA CLASSE O E’ IL SUO MODO DI INTERAGIRE CON GLI ALUNNI?

ORLANDO GIUSEPPE  -  Tutti e due, nel senso che entrambi devono servire per avere un buon comportamento del gruppo classe.

SALATO FRANCESCA  - Dipende dall’insegnante.

24 QUAL E’ LA SUA DATA DI NASCITA E, DI CONSEGUENZA, IL SUO SEGNO ZODICALE?

ORLANDO GIUSEPPE  -  29 aprile 1952. Toro.

SALATO FRANCESCA  -  28 febbraio 1955. Pesci.

 

Ogni docente è invitato a confrontarsi e a farsi conoscere dai suoi alunni per scendere in campo assieme a loro, per instaurare un rapporto dinamico e non ingessato con i ragazzi, per creare con loro una sinergia che è auspicabile tra docenti e discenti, per umanizzare simpaticamente il rapporto tra l'insegnante e gli alunni. Prof., questa sedia rossa vuota è per te, se vuoi interagire in maniera diversa e gradevole con i tuoi allievi.

 

La referente

Ornella De Blasi








sabato 14 febbraio 2015



                       
                       BICI VOLANTI

Io e alcuni miei amici avevamo deciso di fare un giro in bici; il terreno era bagnato e si scivolava.
Mentre pedalavamo tranquillamente, a un tratto, le nostre bici si sono messe a scivolare sulla strada e ci siamo resi conto che ci stavamo andando a scontrare contro un masso, sembrava la fine, eravamo terrorizzati, ci siamo messi a urlare ma, all’improvviso, come d’incanto le bici si sono sollevate in aria, stavamo volando. Incredibile, mi ritrovavo con la bici nel cielo.
Io e  i miei amici eravamo spaventatissimi e senza fiato, non riuscivamo a crederci.
Stavamo volando davvero sulle nostre biciclette. Era una sensazione meravigliosa, di libertà.
A un certo punto abbiamo iniziato a perdere quota e,  lentamente, ci ritrovammo davanti il garage dal quale eravamo partiti.
Ci sembrava un sogno, è stata un’avventura pazzesca!

Vincenzo Messana, III F