venerdì 13 febbraio 2015





UN ATTO DI BULLISMO A SCUOLA

Un giorno a scuola, durante la ricreazione, davanti alla macchinetta distributrice di bibite, c’era la fila degli alunni che aspettavano il loro turno.  Io mi trovavo lì assieme a una mia compagna che voleva prendersi una cioccolata. Lei era la terza della fila.
Un’alunna di prima media, essendo la prima, stava mettendo la monetina nella macchinetta quando un ragazzo di terza, come se nulla fosse, senza rispettare la fila, si mette davanti a lei per servirsi.
Quando la ragazzina di prima si vede scavalcare da quel ragazzo che non aveva rispettato il turno, lo guarda arrabbiata e gli dice: “ C’è una parola che si chiama FILA!”
Il ragazzo risponde, in tono arrogante: “ Io sono di terza media!”, al che la ragazzina ribatte: “Ci dobbiamo spaventare?”.
Alla fine del dialogo il ragazzo rimane senza parole e si allontana senza ammettere neppure a se stesso la propria prepotenza.
Da questa esperienza sono sempre più convinta della mia opinione: CHI NON RISPETTA LE REGOLE NON HA CAPITO NULLA DELLA CONVIVENZA CIVILE.

Anonimo, I D

 





2 commenti:

  1. Brava, dobbiamo far valere i nostri diritti.
    Comunque da quanto ne ho capito non è proprio un avvenimento accaduto realmente, forse è solo un fatto verosimile che ha preso spunto dalla realtà.
    Giusto?
    In ogni caso un racconto 4 STELLE per il valore che ha

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