UN ATTO DI BULLISMO A
SCUOLA
Un giorno a
scuola, durante la ricreazione, davanti alla macchinetta distributrice di
bibite, c’era la fila degli alunni che aspettavano il loro turno. Io mi trovavo lì assieme a una mia compagna
che voleva prendersi una cioccolata. Lei era la terza della fila.
Un’alunna di
prima media, essendo la prima, stava mettendo la monetina nella
macchinetta quando un ragazzo di terza,
come se nulla fosse, senza rispettare la fila, si mette davanti a lei per
servirsi.
Quando la
ragazzina di prima si vede scavalcare da quel ragazzo che non aveva rispettato il turno, lo guarda arrabbiata e gli dice: “ C’è una parola che si chiama FILA!”
Il ragazzo
risponde, in tono arrogante: “ Io sono di terza media!”, al che la ragazzina
ribatte: “Ci dobbiamo spaventare?”.
Alla fine
del dialogo il ragazzo rimane senza parole e si allontana senza ammettere
neppure a se stesso la propria prepotenza.
Da questa
esperienza sono sempre più convinta della mia opinione: CHI NON RISPETTA LE
REGOLE NON HA CAPITO NULLA DELLA CONVIVENZA CIVILE.
Anonimo, I D
Brava, dobbiamo far valere i nostri diritti.
RispondiEliminaComunque da quanto ne ho capito non è proprio un avvenimento accaduto realmente, forse è solo un fatto verosimile che ha preso spunto dalla realtà.
Giusto?
In ogni caso un racconto 4 STELLE per il valore che ha
No, è successo realmente.
RispondiElimina